venerdì 4 ottobre 2013

Miti e Leggende: Mickey “Harley Davidson” Rourke e Don “Marlboro Man” Johnson

“Harley Davidson” and the “Marlboro Man”


Il film Harley Davidson & Marlboro Man -Harley Davidson and the Marlboro Man- USA, 1991- diretto da Simon Wincer e prodotto dalla Metro Goldwyn Mayer, discreto successo al botteghino preannunciato dai due attori -allora molto popolari- Mickey Rourke e Don Johnson, è stato in un primo momento un grosso flop di critica. Alla sua uscita in Italia venne vietato ai minori di 14 anni, malgrado non fosse più violento o sboccato di molti film comunemente in onda alle 20-30 sulle reti nazionali dell’epoca. Per tutti i bikers, racers e nostalgici del vecchio west è invece diventato in breve un cult, soprattutto a qualche anno dalla sua uscita, tanto che le riproduzioni del giubbotto indossato dal riflessivo ed enigmatico Harley nel film sono ancora oggi richiestissime e vendute a caro prezzo -malgrado la qualità delle stesse sia spesso pessima- e la moto utilizzata per le riprese,  ovviamente una Harley Fxrs customizzata da Bartel’s di Los Angeles- sia giudicata da moltissimi appassionati ancora oggi l’Harley più bella mai costruita e ne fiocchino le repliche più o meno fedeli in ogni raduno che si rispetti.

Ma come mai questo film giudicato al limite dei B movie rappresenta invece per milioni di appassionati una pietra miliare? Beh, la trama seppur non così scontata, di certo non lo spiega: siamo a Los Angeles, nell’immediato -allora-  futuro del 1996. Harley Davidson si fa un viaggio di giorni -accompagnato dalla colonna sonora di Bon Jovi- per tornare nella città dov’è cresciuto e festeggiare il compleanno del grande amico Marlboro Man, dopo esser sparito per due anni. Ritrovatisi, decidono assieme ad altri amici storici di rapinare un furgone portavalori per salvare il bar del loro padre putativo, che è stato una casa per loro durante la giovinezza, minacciato dal pignoramento ad opera della banca.
Casualmente, proprio quella che decidono di rapinare. Il frutto della rapina sarà però un carico di droga, la Crystal dream, in cui la banca traffica. I due protagonisti diverranno quindi il bersaglio del direttore, che metterà alle loro costole killer senza scrupoli. Alla fine, solo Harley e Marlboro riusciranno a sopravvivere, e ingaggeranno una battaglia con killer e direttore da cui usciranno -un po’ malconci- vincitori. I due amici infine si divideranno di nuovo, ognuno per la propria strada. Marlboro tornerà ai rodei e Harley rincontrerà -ma guarda un po’- l’unica ragazza che abbia mai amato e partirà con lei alla ricerca di nuove emozioni. In realtà, ad un occhio frettoloso non è spiegabile come mai questa pellicola, pur carina, ma con nulla da dire di eccezionale, sia diventata a distanza di anni dalla sua uscita così popolare. Invece, per tutti quelli pazzi per le moto, avventure e rischio -magari visto al cinema- i motivi per innamorarsi ci sono tutti.
I due protagonisti infatti affascinano sia uomini che donne e, chi l’uno chi l’altro, rappresentano un po’ per tutti l’ideale di uomo che si voleva diventare, o accalappiare, quando si fantasticava sui banchi di scuola. Poi, l’amicizia. A chi è che non piacerebbe avere un pugno di amici pronti a rapinare una banca per darci una mano? E ancora, la donna-poliziotto motociclista di Marlboro -chi è che non l’ha sognato?- , quello spettacolo di ferro che l’Fxrs, più una racer che una custom nel film e che si lascia pure indietro le moto della polizia, elicotteri e sparatorie ed infine la libertà di decidere giorno per giorno il proprio destino, che sia in sella ad un toro o lungo una strada sconosciuta., il tutto a lieto fine e con la colonna sonora giusta. E poi, anche dietro le quinte i due attori sono tipi un bel po’ intriganti… Basti pensare che il caro Johnson si è fatto tutti i Miami Vice senza controfigura per provare emozioni forti, e che il buon Rourke si è fatto massacrare facendo il pugile non solo prima, ma anche dopo esser diventato un attore famoso. Serve altro, per creare un mito? Noi, racers, bikers, rockers o che dir si voglia, pensiamo proprio di no. Peccato per Kaori (ve la ricordate, sì, la pubblicità del Philadelphia light?) che fa la timida ed impaurita inserviente che subisce una rapina, prontamente sventata dal riflessivo Harley… Per noi Italiani, a pensarla quando “mangiava poco poco” una risata è difficile da reprimere…
 
Andrea Mariani


1 commento:

  1. chi è la donna nella scena iniziale ? Me lo sono sempre chiesto .

    RispondiElimina