giovedì 14 agosto 2014


Grazie a Dio, è arrivato anche per noi il momento di tirare i remi in barca e goderci un po' di meritato riposo, mentre la corrente ci trascina verso lagune inesplorate... Ma non preoccupatevi... Un paio di settimane, non di più... A presto quindi e, a nome di tutta la redazione di MOTOeTUTTOilRESTO, dopo un anno passato con Voi, non trovo altro da dire se non ringraziarvi di tutto cuore ed augurarvi buone vacanze!

Andrea Mariani

giovedì 7 agosto 2014

Racconti di viaggio: Costeggiando il Tevere -parte 2-



...Continua (non hai letto la prima parte? Clicca qui) Riprendiamo, successivamente, la strada per  Deruta (siamo sempre nella provincia di Perugia). La prima cosa che facciamo è fermarci ad un chioschetto per “farci” una bella Coca Cola! Fa caldo e la bevanda ci aiuta un po’ a smaltire la fatica. Non sembra ma questi continui “sali e scendi” dalla moto sono davvero debilitanti.  Questa

città è proprio bella. Non per niente è considerata uno dei più bei borghi d’Italia. Non è molto popolosa, conta poco più di 9 mila abitanti. Anche essa è famosa per la produzione di ceramiche artistiche ben conosciute in tutto il mondo. Molto ben conservate le mura medioevali che la circondano. Riavutici dalla bellezza della città ci dirigiamo su Todi Scalo. Da qui inizia il Parco Fluviale del Tevere. Il fiume si incassa nelle Gole del Forello per poi allargarsi nel Lago di Corbara. Una splendida strada provinciale, ricca di ampie curve, gioia infinita per noi motociclisti (SS 448), ci porta fino a Corbara. Una grandissima diga interrompe il flusso del fiume e noi non potevamo non visitarla. Prima però, vista la stanchezza e
l’avvicinarsi della notte, decidiamo di fermarci a Baschi a poco meno di 5 chilometri di distanza. Un simpatico gruppo di abitanti del luogo ci “massacra” d’informazioni e non senza fatica riusciamo a sganciarci per andare al Bed & Breakfast per cenare e passare la notte.  La mattina successiva di buon’ora partiamo per andare a vedere la diga. Siamo ora nella provincia di Terni. E’ curiosa l’impressione che si ha del posto. Sembra uno dei quei luoghi di fantascienza tetri e possenti. Noi eravamo proprio nella parte bassa, e pensare che quella specie di fortezza potesse esplodere da un momento all’altro ci faceva venire i brividi. Le saracinesche
defluivano le acque senza fretta costringendole in una strettoia che poi si sarebbe allargata a valle.  Soddisfatta la curiosità riprendiamo la via per portarci verso Alviano, dove sorge un’altra diga altrettanto importante. Questa volta ad informarci è una pattuglia dei carabinieri il cui capo-macchina  non ci ha lesinato informazioni utili. Ad un chilometro dal centro del paese ecco apparire lo sbarramento. Dopo quasi tre giorni di viaggio le nostre forze cominciano a mancare. Siamo stremati  ma non vogliamo fermarci troppo. La strada da fare è ancora molto lunga.  Proseguiamo per Gallese ma da qui fino alla fine del viaggio è
un susseguirsi di cambi di indumenti: la pioggia non ci ha dato tregua. Attraversiamo Nazzano, Torrita Tiberina, Poggio Mirteto, tocchiamo la Salaria, la Flaminia fino a Castel Giubileo alle porte di Roma (sempre sotto l’acqua). Qui ci viene incontro l’amico Daniele Pardo, buon conoscitore del luogo, che ci indica i posti migliori per far fotografie. Dopo i saluti eccoci a Roma! Il sole ci stava aspettando, finalmente possiamo toglierci di dosso l’ingombrante, anche se utilissima, tuta impermeabile. Dopo una breve pausa a Ponte Milvio proseguiamo fino ad attraversare tutta Roma. Sulla via Portuense adocchiamo un cocomeraio: stop! Pausa. La tentazione è troppo forte.  Dopo tre euro di cocomero inforchiamo la Roma-Fiumicino. Il traguardo è vicino, spingiamo
al massimo le Harley, siamo impazienti di “fissare” la bandierina”. Finalmente arriviamo a Fiumicino. Prima però è d’uopo una visita all’amico Bobo in Darsena. Un breve saluto, un’informazione più precisa e via. Ci siamo, ecco l’idroscalo, la foce, il mare! Ce l’abbiamo fatta. Sono le 18 circa del 26 luglio 2014. EVVIVA.


RobiDue Freedom Italian Tribe



martedì 5 agosto 2014

Racconti di viaggio: Costeggiando il Tevere -parte 1-



Era da un po’ che ci pensavo… Volevo fare una “vacanzetta” inusuale ma nello stesso tempo che  mi stimolasse e mi gratificasse. Niente di particolarmente avventuroso ma che, comunque, mi mettesse un po’ alla prova. Per questo ho pensato ad intraprendere questo “viaggetto” con l’amico di merende  Alfredo, detto il Nibbio, come a dire “due stagionati” a caccia di emozioni (io 74 e lui 65 anni). Pensa e ripensa alla fine prendiamo la decisione! Perché non costeggiare il fiume Tevere dalla sorgente alla foce, toccando, di volta in volta, alcune città da esso bagnate? 

Potrebbe essere una cosa nuova. Detto fatto: ci gettiamo a capofitto per studiare il percorso, individuare le città da attraversare, scoprire luoghi nuovi, localizzare gli hotel più abbordabili, percorrere strade diverse… (niente autostrada) Insomma, una full immersion totale nel progetto. Fissiamo la data di partenza: decidiamo di arrivare sul Monte Fumaiolo il giorno 24 luglio (dopo vari ripensamenti a causa del maltempo) e da lì iniziare a ridiscendere il giorno successivo. Non stiamo nella pelle. Qualche amico ci incoraggia, qualcun altro ci sconsiglia e ad altri non gliene frega niente! Così è… La mattina del giorno prefissato sono talmente inquieto che mi sveglio prima della “sveglia”. Un breve saluto ad Alfredo che arriva puntuale e via… Si parte! Qualche fermata qua e là giusto il tempo del rifornimento e in cinque ore siamo a Balze sul Monte Fumaiolo. Il tempo di sistemarci in hotel ed eccoci ad ammirare la sorgente! Per una buona mezzora ce ne stiamo lì, imbambolati, ad argomentare su come  quelle “piccole” fuoriuscita d’acqua possa chilometro dopo chilometro, ansa dopo ansa, diventare  ben presto  “fiume” e non più torrente.
Quattrocentocinque chilometri di acqua, a volte calma a volte inquieta, che scorre sinuosa fino al mare dove mescolerà la sua dolcezza con quella salata del Tirreno. La strada che abbiamo fin qui percorso la consideriamo solo un “viaggio di trasferimento”: è il ritorno, il nostro vero obiettivo (seguire, con le Harley, la discesa delle acque fino alla foce) per questo il 25 di buon’ora facciamo una breve e veloce colazione e poi via … verso Città di Catello. Prima però una puntatine a Pieve Santo Stefano a ridosso della SS E45 e a San Sepolcro ultima cittadina della provincia Toscana, comune della Valtiberina Toscana: questa città ha dato i natali a Piero della Francesca e altri personaggi importanti.
L’accesso a fiume è stato un po’ laborioso per via della folta vegetazione. Un riposino, un caffè e via verso Città di Castello, l’antica Tifernum Tiberina. Oltre ai suoi musei è famosa per la produzione di splendide ceramiche, mobili in stile, per la lavorazione della cosiddetta “tela umbra”, ma, e per alcuni, soprattutto, per l’eccellente tartufo a cui ogni anno viene dedicata una mostra.  Siamo all’in circa, in quella che è considerato l’ingresso della Valle del Tevere. Poco dopo ripartiamo per Umbertide, famosa per la produzione di ceramiche esportate in tutto il mondo. E’ situata nell’Alta Valle del Tevere e conta oltre 16 mila abitanti. E’ attraversata anche dal torrente Reggia che proprio ad Umbertide si incontra con il Tevere. E’ un centro importante della metalmeccanica, dei tessuti da imballaggio, tabacchicoltura e agricoltura biologica. 


E’ circondata da splendide mura ben conservate. Una curiosità: si dice che i suoi abitanti godano di una prospettiva di vita superiore alla media. Il centro che è stato duramente bombardato dagli alleati durante l’ultima guerra è stato completamente ricostruito in stile ed è bellissimo, tanto che con Alfredo ci siamo fermati a pranzo proprio per gustarcela meglio... Continua... (clicca e leggi subito la seconda parte!)

RobiDue Freedom Italian Tribe


venerdì 1 agosto 2014

CENTVRun 2014, in strada con i fratelli della CENTVRIA



CENTVRun, 13 luglio 2014. L’estate tarda ad arrivare e Giove Pluvio imperversa da questo inverno. Programmato già da mesi, il I° CENTVRun inizia non sotto i migliori auspici. Al momento della partenza comincia a piovere, ci guardiamo in faccia e ci viene da sorridere. “Il dado è tratto” e non sono due gocce d’acqua che possono crearci problemi. 80 le moto intervenute e, sapendo di incontrare la pioggia, non sono da sottovalutare anzi, sono da rispettare e ringraziare. 

Il percorso inizia da Guidonia (Roma) e prosegue nell’entroterra di Marcellina, San Polo dei Cavalieri e Tivoli, per poi inoltrarsi lungo la via Tiburtina e la Sublacense, nella natura più completa. Arrivando a Marano Equo la per pausa aperitivo, ci accolgono un timido sole e musiche hard rock diffuse da due enormi casse che danno il benvenuto agli indomiti bikers. Il paese è tutto per noi, complice la collaborazione del comune che ha provveduto a far diventare il centro storico, solo per la nostra permanenza, area interdetta alle automobili. Ottenuto il degno ristoro, ripartiamo alla volta di Subiaco, punto di arrivo del run. 

Parcheggiamo le moto sul bordo del fiume Aniene, godendo di un panorama unico. Vedere il sorriso nei volti dei bikers intervenuti ci ripaga di tutto l’impegno profuso per organizzare il CENTVRun. Il pantagruelico pranzo si svolge in un’area attrezzata all’aria aperta ma al riparo dalle possibili intemperie, grazie alla sinergia con l’Associazione Culturale "Officina Unonove” di Subiaco che cucina per noi direttamente sul posto. Una rock-blues band apre le danze e ci delizia con dei classici per tutta la durata del pranzo ed oltre. Per concludere in
bellezza, alcuni “arditi”, rimasti fino all’ultimo, si cimentano nel rafting sul fiume, altro  simpatico diversivo incluso nell’ organizzazione della giornata. Citare gli intervenuti al CENTVRun è d’obbligo: HAMC ROMA, BRIGANTI Frosinone, CERBERI Viterbo

UNDERTAKER Latina, FREEDOM Italian Tribe, Brothers 34, H-DIC Lazio, MPM e Ciociari Bikers. Ringraziamo inoltre tutti i free bikers intervenuti. Grazie veramente a tutti per aver condiviso con noi: strada, passione e rispetto.

CENTVRIA Motorcycle Group