Harley Davidson Sportster 1200 by 80 Pollici
Volendo
parlare di moto special, in particolare cafè racer su base Harley
Davidson Sportster, mi stavo dannando da qualche giorno alla ricerca del
materiale adatto. Invece, ce l’avevo sotto mano, e già da un po’… Lo Sporty è
da sempre la moto Harley che più si presta ad elaborazioni in chiave racer, e
per quanto i filogiapponesi continuino a dire che fare di uno Sporty una cafè racer competitiva -almeno sulla circonvallazione- sia come tentare di allenare un bue al salto in lungo, sono sempre di più le sportsterine che abbandonano cromature, Z-bar e comandi avanzati per indossare comandi arretrati, scarichi drag, calzare coperture degne di questo nome ed andare ad infilarsi di prepotenza nella prima fila, quella che aspetta con la manetta pronta che il semaforo diventi verde. Quella di Christian, realizzata qualche tempo fa da dall’ officina 80 Pollici di
Brescia ne è un ottimo esempio.
Volendo quindi sfruttare il buon vecchio 1200
per dare la paga a qualche giapponesina tutto pepe, si comincia rivisitando a
fondo la ciclistica: forcella a steli rovesciati imbrigliata da piastre larghe
e ruote in lega di derivazione Kawasaki, con coperture 120 anteriore e 170
posteriore, e ammortizzatori a gas permettono ora di scendere in piega e
controllare sempre egregiamente la situazione. L’anemico disco di serie lascia
spazio ad una bella coppia di flottanti anteriori, che ora rendono la frenata
adeguata alle maggior prestazioni che eroga la bestiaccia, rinvigorita nel
comparto motore da una centralina Dyna Single Fire, camme Andrews, da un’imbiellaggio
alleggerito, pistoni Wiseco ad alta compressione, carburatore S&S e
scarichi Storz.
Certo, il rombo già bello cupo del 1200 ora dovrebbe somigliare
più a quello di un DC9 in decollo che ad una moto, ma per una racer da semaforo
sembrerebbe più che appropriato. Il “vestito” riceve un orlo come si deve
accorciando i parafanghi, mentre il punto vita immediatamente conseguente alle “spalle
larghe” dei cilindroni viene assottigliato grazie ad un sellino “Le Pera” che
ricorda certe minigonne succinte…
Infine, cromoterapia by Gianfranco Filippini
e House of Color donano alla livrea una caratterizzazione da due facce della
medaglia che ricorda certe sportive di un po’… diciamo, di una ventina d’anni
fa… (Mai vista un'Harley da corsa? Clicca e vai all'articolo!) Dite un po’ se tutto ciò non è la
quint’essenza del Cafè Racer?
Testo: Ivan Gemini
Foto: Giuseppe Roncen
Fonte: Freeway Magazine
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