venerdì 4 luglio 2014

Prova: Kawasaki Z1 900


Kawasaki Z1 900, un pezzo di storia dell'industria motociclistica

La storia della Kawasaki Z1 900 è un po' più complicata di quanto si possa pensare. Storicamente, si tende ad individuarla come la risposta della Kawasaki alla Honda CB Four. In realtà, ciò è vero fino ad un certo punto. Sembra infatti che la sia stata proprio la Kawasaki la prima a metter in cantiere -era il 1966- il progetto di una grossa quattro cilindri in linea. Questo, per far fronte alle richieste sempre più pressanti del mercato americano di una grossa e performante "jap" capace di appropriarsi di quell'aura di sportività che da sempre circondava le moto inglesi. La honda però fu più veloce e con la sua CB Four 750 batté sul tempo la rivale, presentando una moto equilibrata, performante, stabile -per l'epoca- ecc... ecc... 

La Kawasaki non si fece prendere dal panico ed, anzi, fece tesoro delle -poche- pecche della concorrente per realizzare una moto egualmente moderna, affidabile e performante ma aggiungendo quel pizzico di emozione in più che alla CB 750 purtroppo mancava. Inizialmente chiamata Zapper e prevista nelle cilindrate di 750 e 850 cc., la nuova Kavasaki venne messa in commercio con il nome di Z1 900 -la cilindrata definitiva era infatti di 903 cc.- nel 1971 e si confermò quasi subito come una vera e propria icona. Un motore prorompente, capace di erogare 82 cv a 8500 giri/min accoppiato ad una ciclistica degna di questo nome, fece finalmente dimenticare appellativi quali "bara" affibbiati alle varie tre cilindri due tempi immediatamente antecedenti.

La Z1 900 si impose sul mercato come alternativa "più vivace" alla Honda CB Four, dando origine ad una progenie arrivata praticamente ai giorni nostri. Ed a tutt'oggi, guidarla si rivela un vero godimento. 


Oltre ad una linea filante, inconfondibile ed oggettivamente meravigliosa, la Kawa si rivela potente, precisa, stabile e ben frenata. Insomma, è difficile farle un appunto. A patto ovviamente di tener sempre presente che si ha a che fare con un mezzo di quarant'anni fa. Ed anche di un certo valore, viste le attuali quotazioni raggiunte. 

Andrea Mariani

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